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I Migliori 3 Registi Italiani

macchina da presa cinematografica

I migliori 3 registi Italiani che hanno scritto la storia del cinema.

macchina da presa cinematografica

Lista dei migliori 3 registi Italiani.

Il Cinema Italiano ha avuto grandi registi che hanno studiato anche all’estero e che hanno importato le lore esperienze internazionali in Italia. Esso non ha nulla da invidiare a quello di altri Paesi. Neanche quello hollywoodiano, o alla Nouvelle vogue francese. 

Grandi attori internazionali hanno partecipato a molti film di produzione Italiana. Secondo la nostra esperienza ecco la lista dei migliori 3 registi italiani di tutti i tempi.

Dario Argento (Il Re del Brivido).

dario argento

Cineasta molto celebre sia in Italia sia all’estero, in particolar modo in Francia, Giappone e Stati Uniti è soprannominato Maestro del brivido. Dario Argento nato a Roma, il 7 settembre 1940 è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano.

Egli inizia come sceneggiatore lavorando anche per Sergio Leone in “C’era una volta il west”, ma esplode come regista nel 1970 con “L’uccello dalle piume di cristallo”. Nel 1975 realizza la sua opera più significativa “Profondo Rosso” (1975) a cui seguono “Suspiria” (1977), “Inferno” (1980), “Tenebre”  affermandosi in tutto il mondo come maestro del genere horror.

Come produttore realizza “Dawn of the Dead” (Zombie) di George Romero e “Demoni” di Lamberto Bava. 

Michelangelo Antonioni (Un autore ricco di premi).

michelangelo antonioni

Autore di riferimento del cinema moderno, fin dall’esordio nel 1950 con Cronaca di un amore, pellicola che «segna la fine del neorealismo e la nascita di una nuova stagione del cinema italiano», Antonioni ha firmato alcune delle pagine più intense e profonde del cinema degli anni sessanta e settanta.

Michelangelo Antonioni nato a Ferrara, il 29 settembre 1912 e morto a Roma, il 30 luglio 2007 all’età di quasi 95 anni, è stato un regista, sceneggiatore e montatore italiano, considerato tra i maggiori cineasti della storia del cinema.

Poco dopo essersi laureato in Economia e Commercio, Antonioni si iscrive al Centro Sperimentale di Cinematografia e scrive per la rivista ‘Cinema‘. Dopo aver collaborato alla sceneggiatura di “Un pilota ritorna” (1942) di Roberto Rossellini va in Francia dove fa esperienza come aiuto-regista. L’anno seguente torna in Italia e realizza il suo primo documentario “Gente del Po” che riesce a concludere solo nel 1947 a causa della guerra.

Premi d'oro e d'Argento

Grazie a “Nettezza Urbana” (1948) e “L’amorosa menzogna” (1949) riceve il Nastro d’argento per il miglior documentario. Debutta come regista di lungometraggi con “Cronaca di un amore” nel 1950, che ottiene un Nastro d’argento speciale. Nel 1956 vince il Nastro d’argento per la miglior regia e il Leone d’argento a Venezia con “Le amiche” (1955).

Con queste pellicole guadagna numerosi riconoscimenti tra cui il premio speciale al Festival di Cannes (1960/62) e l’Orso d’oro a Berlino (1960). Nel 1964 realizza il suo primo film a colori “Deserto rosso” che presentato a Venezia e vince il Leone d’oro e il premio FIPRESCI. Con “Blow Up” (1966) riceve la sua prima e unica candidatura all’Oscar come regista e vince la Palma d’oro a Cannes. Nel 1983 gli viene conferito il Leone d’oro alla carriera.

Vittorio De Sica (Il genio inimitabile).

Tra i cineasti più influenti della storia del cinema, è stato inoltre attore di teatro e documentarista. È considerato uno dei padri del neorealismo e uno dei maggiori registi e interpreti della commedia all’italiana.

Vittorio De Sica, nato a Sora in provincia di Frosinone in Lazio, il 7 luglio 1901 e deceduto all’età di 73 anni, è stato un attore, regista e sceneggiatore italiano. Vittorio cresce in una modesta famiglia in Ciociaria, nei primi anni del Novecento. Si diploma in ragioneria e debutta prestissimo in teatro, alternando lavori vari per mantenere la famiglia.

Negli stessi anni debutta anche nel cinema con una piccola parte in “L’Affaire Clemenceau” (1917), di Alfredo De Antoni. Nel 1923 entra nella compagnia teatrale di Tatiana Pavlova, dove riscuote un gran successo tra il pubblico. Nel 1932 ottiene il suo primo successo cinematografico interpretando Bruno nel film “Gli uomini… che mascalzoni!“, di Mario Camerini, un trionfo alla Mostra di Venezia.

Attorno il 1933 fonda una compagnia teatrale e nel 1940 esordisce dietro la macchina da presa con “Rose scarlatte“. Il film della svolta della sua carriera è “I bambini ci guardano” (1943), la storia di una famiglia divisa, vista con occhi di un bambino sballottato tra genitori e parenti.

 

Premi Oscar

Negli anni del dopoguerra dirige due opere, con la collaborazione di Zavattini, che figurano tra i capolavori del neorealismo: “Sciuscià” (1946) e “Ladri di biciclette” (1948), vincendo con entrambe l’Oscar per il miglior film straniero. Nel 1951 gira “Miracolo a Milano” che si aggiudica la Palma d’oro a Cannes. Poi, De Sica sposta il suo interesse sulla commedia leggera, e dirige “L’oro di Napoli” (1954), interpretato da Totò, Eduardo De Filippo e Sophia Loren.

Nel 1960 sceglie la Loren per interpretare il ruolo della protagonista ne “La Ciociara“, tratto dal romanzo omonimo di Alberto Moravia. Con questa interpretazione l’attrice vince il premio Oscar e la Palma d’oro del festival di Cannes. De Sica vince altri due Oscar con “Ieri, oggi, domani” (1963) e con “Il giardino dei Finzi Contini” (1970). 

 

Conosci altri Registi importanti della storia del cinema italiano?

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